Torre Annunziata, la Città del Sole. Elezioni comunali: un’opportunità di scelta, una libertà da non sottovalutare.
Quando penso al mio villaggio, la domanda che mi pongo, spesso, è “esiste un modo efficace per liberare la nostra amata Città del Sole dalla camorra e quindi dalla corruzione?
Mi rendo conto che è molto difficile rispondere a questa domanda, allora mi faccio aiutare da Antoine de Saint-Exupéry: Torre Annunziata come l’ubriacone de “Il piccolo principe” è sempre ubriaca. Quando il piccolo principe chiede all’ubriacone, perché bevi? Per dimenticare, risponde l’ubriacone. Dimenticare cosa? Incalza il piccolo principe, ho vergogna di bere, risponde l’ubriacone. Torre Annunziata, come l’ubriacone de “Il piccolo principe”, è incapace di affrontare i suoi sbagli se non sbagliando ancora.
Oramai la camorra, come una dipendenza, ha permeato la pubblica amministrazione e la politica. Ci siamo assuefatti: i politici non possono farne a meno, la camorra vota e fa votare; gli oplontini, consapevoli, si sono rassegnati. Tutto questo ha generato un circolo vizioso che ha dato ancora più potere alla camorra e al malaffare. In sostanza a Torre Annunziata si beve per dimenticare di essere ubriaconi. Per usare un ossimoro, cittadini senza politica: come dire genitori senza figli.
Per sconfiggere la camorra, le mafie in generale, è necessario togliere loro l’ossigeno, le protezioni ad alto livello. E’ la corruzione che alimenta le mafie: “Cosa Nostra senza lo Stato sarebbe stata solo una banda di sciacalli”. (Intercettazione a capi mafia). “Costoro non hanno ancora capito che i briganti e la mafia sono due cose diverse. Noi abbiamo colpito i primi che, indubbiamente, rappresentano l’aspetto più vistoso della malvivenza siciliana, ma non il più pericoloso. Il vero colpo mortale alla mafia lo daremo quando ci sarà consentito di rastrellare non soltanto tra i fichi d’india, ma negli ambulacri delle prefetture, delle questure, dei grandi palazzi padronali e, perché no, di qualche ministero”. Rapporto del prefetto Cesare Mori, inviato in Sicilia nel lontano 1924. Non esiste mafia senza corruzione e viceversa.
Ritornando alla domanda iniziale, come si possono combattere la camorra e il malaffare? O per meglio dire: vogliamo iniziare a combatterli?Insieme?
Negli ultimi giorni ho appreso della nascita di Associazioni e Liste Civiche, di destra, centro e sinistra, pronte a concorrere, tra loro, per la guida di Torre Annunziata.
E’ necessario, ricordare che il fine ultimo della politica è, o dovrebbe essere, semplicemente e banalmente il bene comune. Quello che sta avvenendo ed è avvenuto a Torre Annunziata, lo scioglimento del Comune per infiltrazioni mafiose, l’incremento di fatti di sangue, il fenomeno della dispersione scolastica, la sanità quasi inesistente, l’aumento della disoccupazione, dovrebbe portare tutte le forze politiche ad interrogarsi sul senso stesso dell’azione politica e dell’impegno civile, e dovrebbe risultare chiaro che su punti fondamentali e qualificanti è fondamentale cercare una unità di intenti e di obiettivi. Non dico di ammainare le proprie bandiere e di annullare le differenze, dico però che di fronte al dolore delle difficoltà quotidiane i cittadini di Torre Annunziata, tutti, hanno il diritto di ricevere risposte, attenzione e considerazione. I cittadini di Torre Annunziata devono poter sperare nel loro futuro, hanno il diritto, se lo vogliono, di rimanere nella loro città, e i giovani devono poter immaginare di realizzare le proprie aspirazioni in questo territorio bellissimo e pieno di risorse che vanno liberate e messe a disposizione della crescita e dello sviluppo.
Salvatore Cimmino
A Torre Annunziata siamo degli ottimi solisti ma un cattivo coro!
Carissimo Don Ciro, spero tu stia bene.
Come ci ricordava, sovente, Cardinal Martini, il peccato più grave è la mancanza di speranza: non perdiamo la Fede nei giovani Oplontini. Sperando di rivederti presto, un abbraccio forte e affettuoso. SC